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venerdì 16 gennaio 2009

COS'E' IL LODO ALFANO ? - ANALISI COMMA PER COMMA.

ANALISI, COMPRENSIONE, SINTESI COMMA PER COMMA.
Il cosiddetto lodo Alfano (l. 124/08) è un provvedimento varato dal Governo italiano e successivamente convertito in legge, il 22 luglio 2008. È storicamente connesso con una precedente proposta di legge, il lodo Maccanico-Schifani, poi in parte abrogata per incompatibilità con alcuni principi costituzionali. Per la precisione, la Corte Costituzionale annullò il 13 gennaio 2004 l'articolo 1 del disegno nel quale si garantiva l'immunità penale alle cinque più alte cariche dello Stato (il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei Deputati, il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Presidente della Corte Costituzionale) per l'intera durata del loro mandato.

Il provvedimento
Nel giugno 2008 il Governo Berlusconi IV ha espresso la volontà di riproporre un nuovo disegno di legge riguardante l'immunità alle alte cariche (stavolta solo le prime quattro, facendo cioè rientrare il Presidente del Consiglio ma escludendo quello della Corte Costituzionale): è stato denominato lodo Alfano[1] dal nome del proponente, il ministro della Giustizia Angelino Alfano. A parere del guardasigilli, il nuovo provvedimento si differenzierebbe dal lodo Schifani, che riprende in termini di contenuti, in quanto compatibile con quanto indicato nella sentenza della Consulta che lo aveva abrogato. Le modifiche apportate da questo Lodo al precedente sono diverse, tra cui il termine di legislatura per la sospensione dei processi e la possibilità di proseguire con le azioni civili di risarcimento.

Controversie
La coincidenza della rapida approvazione di questo disegno legge con l'imminente conclusione del processo a Milano sulla corruzione in atti giudiziari dell'avvocato inglese David Mills che vedeva come coimputato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ha alimentato le proteste dell'opposizione.
L'opposizione del PD ha fatto risaltare soprattutto, nella sua critica al testo, l'alterazione dell'equilibrio tra principio di sovranità popolare (articolo 1 Cost., che sancisce il diritto agli eletti dal popolo di esercitare la funzione governativa nei limiti sanciti dalla costituzione stessa) e principio di eguaglianza dinanzi alla legge (articolo 3 Cost., che sancisce che nel rendere conto alla giustizia tutti i cittadini versino nelle medesime condizioni difensive, senza vantaggi aggiuntivi derivanti dal prestigio della carica rivestita dall'imputato)[2]. Differente l'opposizione dell'Italia dei Valori che ha battuto soprattutto sul privilegio creato per il premier sotto inchiesta. Sottolinea l'Idv che ad un ipotetico arresto in flagranza di un premier colto sul fatto in crimini - fossero anche di sangue - non potrebbe, mercè il lodo, fare seguito alcun procedimento penale per cinque anni[3]. Per tale motivo l'Italia dei Valori ha avviato, il 30 luglio 2008, ad una settimana dall'approvazione del Lodo, una raccolta di firme per indire un Referendum abrogativo su tale legge. Il quesito referendario depositato in Corte di Cassazione così recita: "Volete voi che sia abrogata la legge 23 luglio 2008, n. 124, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 173 del 25 luglio 2008, recante Disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato?". La raccolta firme è iniziata l'11 ottobre 2008 e verrà effettuata in 3500 piazze italiane fino al dicembre 2008. Il 7 Gennaio 2008 sono state depositate dall'Italia dei Valori presso la Corte di Cassazione un milione di firme a sostegno del referendum abrogativo contro il Lodo Alfano.
Il provvedimento è stato invece accolto positivamente dalla maggioranza di centrodestra, in particolar modo dal premier Berlusconi che ha definito "il lodo di cui si parla [...] il minimo che una democrazia possa fare a difesa della propria libertà"[4] e inoltre "[...] necessario in un sistema giudiziario come il nostro, in cui operano alcuni magistrati che, invece di limitarsi ad applicare la legge, attribuiscono a sé stessi e al loro ruolo un preteso compito etico"[5].
Il lodo Alfano, introducendo la sospensione di ogni tipo di procedimento penale a carico del Presidente del Consiglio per tutta la durata del suo mandato, costituisce un unicum nel panorama politico europeo, in cui l'immunità è prevista in genere solo per i parlamentari e comunque limitatamente all'esercizio delle loro funzioni: i rappresentanti dell'esecutivo non godono di nessuna agevolazione in questo senso. In alcune nazioni l'immunità per ogni tipo di procedimento è garantita ai capi di stato (Grecia, Portogallo, Francia) o ai reali, ma mai alle cariche governative[6], come è stato evidenziato dall'A.I.C. a proposito del Lodo, ritenuto dall'associazione incostituzionale[7].
Il disegno di legge è stato approvato dalle Camere in virtù della votazione conforme del Senato tenutasi in seconda lettura il 22 luglio 2008 con 171 sì, 128 no e 6 astenuti, diventando legge con la promulgazione del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Quest'ultimo ha desiderato affidare ad una Nota del Quirinale[8] le motivazioni che l'hanno spinto a firmare tale legge, nonostante le accese polemiche che questa aveva suscitato.
Il 27 settembre 2008, il pubblico ministero di Milano Fabio De Pasquale ha sollevato il dubbio di costituzionalità nel corso del processo Berlusconi-Mills. Il tribunale ha accolto il pronunciamento, e ha presentato alla Corte costituzionale la richiesta di pronunciamento sul lodo[9].

Sintesi del provvedimento
- Analisi comma per comma -
Ecco, comma per comma, la sintesi del contenuto del Lodo Alfano, costituito da un articolo e 8 commi.

Sospensione dei processi penali nei confronti delle alte cariche dello Stato (articolo 1, comma 1). Sospensione dei processi penali nei confronti delle alte cariche dello Stato. La sospensione opera per il Presidente della Repubblica, per il Presidente del Senato, per il Presidente della Camera, per il Presidente del Consiglio dei ministri. La sospensione opera dalla data di assunzione della carica o della funzione e si applica anche ai processi penali per fatti antecedenti l'assunzione della carica.
Rinuncia alla sospensione (articolo 1, comma 2). L'imputato o il suo difensore munito di procura può rinunciare alla sospensione in ogni momento.
Assunzione delle prove non rinviabili (articolo 1, comma 3). Nonostante la sospensione del processo il giudice potrà procedere, se ne ricorrono i presupposti, all'assunzione delle prove non rinviabili. Secondo la relazione illustrativa del provvedimento si tratta di una valvola di sicurezza che salvaguardia il diritto alla prova e impedisce che la sospensione operi in modo generale e indifferenziato sul processo.
Prescrizione (articolo 1, comma 4). Alla sospensione del processo è collegata la contestuale sospensione dei termini di prescrizione.
Durata della sospensione (articolo 1, comma 5). La sospensione opera per l'intera durata della carica o della funzione e non è reiterabile (su questo punto però si pone una eccezione, nel caso di una nuova nomina nel corso della stessa legislatura). Secondo la relazione illustrativa al provvedimento questo regime speciale sarebbe imposto dalla diversa durata delle 4 cariche interessate dal provvedimento.
Trasferimento dell'azione in sede civile (articolo 1, comma 6). In caso di sospensione possibilità per la parte civile di trasferire l'azione in sede civile.
Disposizione transitoria (articolo 1, comma 7). Sospensione estesa anche ai processi penali già in corso, in ogni fase e grado, all'entrata in vigore del provvedimento.
Entrata in vigore (articolo 1, comma 8). Il provvedimento entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

LINKS
^ Testo della legge

^ Intervento del senatore Ceccanti al Senato, resoconto stenografico dell'Assemblea del 21 luglio 2008.

^ Intervento del deputato Di Pietro alla Camera, resoconto stenografico dell'Assemblea del 17 luglio 2008.

^ Immunità del premier, anomalia solo italiana, la Repubblica, 22 luglio 2008

^ Appello dei 100 costituzionalisti

^ Nota del Quirinale sulla firma del Lodo Alfano (su http://www.quirinale.it/)

^ Il pm chiede l'invio alla Consulta anche degli atti del processo Mills, la Repubblica, 27 settembre 2008

Voci correlate
Procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi

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