Pagine

giovedì 19 novembre 2009

Privatizzazione dell'acqua: ribelliamoci










Con 320 voti a favore il governo ha ottenuto la fiducia alla Camera sul decreto legge Ronchi che prevede una serie di liberalizzazioni nel settore dei servizi pubblici, tra cui l'erogazione dell'acqua. Contro il governo hanno votato 270 deputati.

Commento di Antonio Di Pietro
"Il governo del malaffare ha colpito ancora. Il governo degli affari propri, degli intrallazzatori, questa volta ha colpito uno dei beni più preziosi del vostro patrimonio e dell'intera umanità. Quali sono i beni più preziosi? Verrebbe spontaneo rispondere: “l'acqua e l'aria”.
Verrebbe da chiedersi: “Si saranno rubati pure l'aria? Si saranno rubati pure l'acqua?”. L'aria l’hanno già “rubata”, deturpando l'ambiente, inquinandola con i rifiuti tossici, mentre l'acqua l’hanno “rubata” mettendo il voto di fiducia su un provvedimento che questo governo ha fatto approvare da un Parlamento con una maggioranza parlamentare asservita, venduta, comprata e ricattata, che, adesso, privatizza la gestione dell'acqua.

Secondo questi signori, l'acqua dovrebbe essere gestita da privati, da imprenditori che vendono un prodotto soltanto se ci guadagnano e, chiaramente, darebbero il prodotto-acqua solo a chi lo comprerebbe.

Se andate a comprare un pacchetto di sigarette, pagate e ve lo danno, ma se non pagate non ve lo danno. E se avete sete? Che fate se non avete i soldi? Non bevete? L'acqua e l'aria sono beni pubblici, sono beni dell'umanità e, in quanto tali, non si possono privatizzare. Ci sono beni essenziali nella vita, beni che non possono essere venduti ai privati. Il privato, per definizione, se ci guadagna vende, ma se non ci guadagna non vende. E' come con la banda larga in mano ai privati: in certi Paesi, poiché piccoli, non è vantaggioso portare la banda larga. E questo è un danno incredibile.

E figuriamoci se, in questi stessi Paesi, gli imprenditori si preoccupano di investire! Questi piccoli Paesi non sentono, non vedono e non bevono.
Prima di rimanere assetati e morti di democrazia, ribelliamoci.

L'Italia dei Valori si oppone a questo provvedimento scellerato, così come si oppone ai provvedimenti che ristabiliscono le centrali nucleari e l'illegalità.
L’Italia dei Valori si accinge a raccogliere le firme per un referendum anche su questo provvedimento di privatizzazione dell’acqua.
Amici miei, ci dobbiamo svegliare! Se non ci pensiamo noi a salvare noi stessi non ci pensa nessuno ."


COMUNICATO STAMPA CODACONS
Il Codacons ha stimato quanto peserà sulle tasche delle famiglie italiane la privatizzazione dell'acqua. Si profila una vera e propria stangata - spiega l'associazione - Se consideriamo in 3 anni il tempo necessario perchè il nuovo sistema vada a regime, alla fine di questo processo il rischio concreto è quello di un aumento medio del 30 % delle tariffe dell'acqua.
Se nel 2009 una famiglia media italiana spenderà 268 euro, considerando un consumo medio annuo di 200 metri cubi d'acqua, tra 3 anni quella stessa famiglia spenderà in media 348 euro all'anno, con un incremento di 80 euro, pari al +30%.
Si determinerà cioè un aumento del costo del servizio a carico dell'utenza, generato dalla necessità per i privati di fornire una attività che sia per loro remunerativa. I consumatori, insomma, finiranno per pagare non solo il costo, ma anche il profitto del privato, che deve necessariamente conseguire un utile dalla fornitura idrica.

Fonti:
(http://www.italiadeivalori.it/)
(http://www.codacons.it/)
(http://www.repubblica.it/)
Vignetta:(http://gavavenezia.blogspot.com/)

mercoledì 11 novembre 2009

Acqua privatizzata: aumenti in vista?

Più privato, meno pubblico. Sta per diventare legge il decreto che apre la porta ai privati nella gestione dei servizi di erogazione dell'acqua. Quale sarà l'impatto sulle tariffe?

L'ingresso dei privati
La privatizzazione del servizio di erogazione dell'acqua sembra avvicinarsi sempre più. È stata fissata una quota minima obbligatoria di partecipazione dei privati nelle società che gestiscono il servizio idrico integrato (art. 15 del decreto legge 135/2009). Nelle società a partecipazione mista, i soci privati non potranno avere una quota inferiore al 40%. Si fissa un tetto minino altissimo, ma non un tetto massimo.

Anche per le società miste che sono quotate in borsa si profila la necessità di ridurre il peso del socio pubblico a non più del 30%. E chi non si adegua? Semplice, le concessioni relative ai servizi pubblici saranno revocate.

La scadenza si avvicina
La legge fissa anche scadenze abbastanza stringenti entro i quale la partecipazione dei privati dovrà diventare significativa: per esempio per le società municipalizzate, cioè di proprietà completamente pubblica, il termine è fissato al 31 dicembre 2011.

Il cattivo precedente
Cosa succederà alle tariffe del servizio idrico con l'ingresso di soci privati nella gestione? È difficile fare previsioni. Bisogna dire, però, che gli indizi attualmente a disposizione non fanno sperare nulla di buono. Arezzo, città in cui la società che gestisce l'erogazione dell'acqua è in mano a privati, ha una bolletta tra le più care d'Italia. Una bolletta quattro volte più costosa rispetto a quella delle città più economiche.

Si sente la mancanza di un Autorità di controllo, indipendente ed efficace, che monitorizzi le tariffe applicate e la loro congruità rispetto agli investimenti e la qualità del servizio fornito. Di questo il testo di legge in via di approvazione non tratta minimamente.

05-11-2009
http://www.altroconsumo.it/

venerdì 6 novembre 2009

Questione TIA

2003 – a Grugliasco con la raccolta differenziata porta a porta si passa alla Tariffa Igiene Ambientale (TIA)

Il Ministero delle Finanze decide che sulla TIA è dovuto il 10% di IVA

2009 - La Corte Costituzionale afferma che l’IVA sulla TIA è illegittima

COSA FARE??

È possibile chiedere il RIMBORSO al consorzio che ha emesso le bollette (nel caso di Grugliasco il CADOS). Per informazioni telefonate al 345-4404791.

N.B. I tempi del rimborso dipendono dalle decisioni del Governo.

IL RISCHIO

Il Popolo delle Libertà al Parlamento ha proposto un emendamento che rischia di annullare il rimborso. Sta tentando di inserire una nuova tassa equivalente per evitare di restituire l’IVA. Un vero colpo di spugna e una presa in giro.

L’ANTIDOTO

Italia dei Valori Grugliasco è a disposizione per tutte le informazioni e il nostro gruppo parlamentare si batterà a Roma perché il rimborso dovuto ai cittadini non sia cancellato con un tipico gioco delle tre carte.

Italia dei Valori Grugliasco – sempre dalla parte dei cittadini

info@idvgrugliasco.it

Volantino: