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venerdì 18 luglio 2008

I FORUM NAZIONALE GIOVANI IDV

Cari amici,

Siamo tornati tutti interi, almeno credo, dalla due giorni Rimini-Bellaria, dal primo Forum Nazionale Giovani di IDV. Siamo tornati con un carico di novità, siamo tornati con una nuova consapevolezza ed un ritrovato brio, con ambizioni ancora più forti, con un impegno da rispettare coi nostri elettori con la voglia di smontare tutti quei sistemi di caste che si sono instaurati nell'ambiente contraddittorio delle circoscrizioni piuttosto che negli Enti, nelle Aziende partecipate o nelle salette di potere.
Abbiamo preso quella boccata di ossigeno che ci necessitava dopo molto tempo passato in apnea a cercare di rendere il nostro piccolo ma buono anzi piccolissimo ma ottimo partito, gruppo di lavoro, una realtà stabile.
Da oggi in avanti, grazie anche all'apporto della cittadinanza, scenderemo sul campo ancora più determinati a trasmettere e a far ascoltare la vostra voce, con la determinazione di colui che è divenuto consapevole delle potenzialità del suo arsenale intellettuale e culturale.
Ebbene sì, ci siamo resi conto che siamo cresciuti, siamo diventati più capaci e attenti, sappiamo di poter camminare con le nostre gambe e pensare con la nostra testa e ci sentiamo pronti per prendere decisioni importanti e rispondere per le azioni che metteremo in campo davanti ai nostri elettori. E' un impegno forte e sincero questo.

Ora dopo la premessa accennerò quello che è stato il I Forum Giovani 2008 IDV - Bellaria.
E' stata una 2 giorni di lavori che si è svolta nel migliore dei modi e rispettando anzi superando ogni nostra aspettativa. Sin dai primi minuti di viaggio tal pareva che non si sarebbe avuta la risonanza che ci aspettavamo da un avvenimento di questo tipo siccome il Dtt. Touadì dimessosi all'ultimo minuto da IDV per passare al PD a ragion sua per motivi di amicizia profonda che lo lega a Veltroni, lasciava nello stesso istante il coordinamento nazionale giovanile creando in noi non pochi dubbi in merito alla giornata del Forum.
Invece tra il nostro stupore abbiamo trovato un Di Pietro più determinato che mai che teneva botta e ricalcava sulle vicende politiche che affliggono oggi il nostro martoriato Paese.
Da ottimo Leader di partito ha preso le redini in mano col suo carisma e ha retto i giochi in una due giorni che l'ha visto alternarsi sul palco a uomini del calibro cultural/professionale di M.Travaglio e il Premio Nobel D.Fo e consorte, Franca Rame.
Ecco permettetemi di dire che averli visti lì su quel palco ad un meeting di Giovani di Italia dei Valori con il simbolo del nostro partito lì dietro loro, bello grande e incofondibile ha segnato penso un momento topico della politica odierna.
In maniera totalmente naturale e spontanea e aggiungerei esplicita hanno fatto ampiamente capire che possiamo contare su di loro che loro ci sono che la Cavalleria Nobile è scesa anch'essa in campo.
Pertanto è questa spinta che caratterizza oggi il nostro agire di domani cari amici.
Il Segretario Idv Grugliasco, Gabriele Bruno.

SMONTA LE CASTE....RIMONTA L'ITALIA!


Ed ecco che a due giorni dal ritorno dal primo Forum Giovani IDV mi trovo a scrivere il resoconto di quelle che sono state due giornate di linfa vitale per circa 2000 ragazzi venuti da tutta Italia per conoscersi,riflettere insieme e ascoltare le parole di persone come Antonio di Pietro, Leoluca Orlando, Marco Travaglio e Dario Fo. Quasi eroi direi (perché hanno il coraggio di lottare contro il sistema e di gridare al mondo come stanno le cose a dispetto di tutti i provvedimenti che mirano a stordire le persone con mirabolanti giri di parole privi di concretezza), ma non lo dico, perché sono persone comuni,con vite comuni ma con il fuoco interiore della determinazione che li porta a lottare per la giustizia e la coerenza sempre e comunque.
Due giornate intense, le prime di una lunga serie che porterà noi giovani ad essere i protagonisti di una politica più pulita, protagonisti attivi del nostro futuro.

ACCESSO-MERITOCRAZIA nel mondo universitario
interventi di A. Incorvaia, R. Ierardi, F. Mauriello

“L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” e che si fonda sulle relazioni interpersonali,su quel capitale sociale che molto spesso agisce in bilico sul filo della legalità, già, perchè un conto è segnalare delle persone valide per un colloquio, altra cosa è piazzare gli amici degli amici nei posti chiave per garantire loro una solida e lunga carriera, spesso non giustificata dalle reali capacità.
Le statistiche dicono che i giovani laureati italiani tra i 25-30 anni sono gli ultimi in Europa a trovare un lavoro stabile, scavalcati dai loro colleghi diplomati, che oltre a trovare lavoro più facilmente si accaparrano gli stipendi migliori.
Se da un lato c'è un chiaro problema istituzionale dall'altro si nota la presenza di una generazione di giovani passivi che non scendono in piazza per dire la loro su provvedimenti che li riguardano da vicino e che si limitano a subire borbottando.
Questo il quadro, cosa fare per migliorare la situazione? La dott.ssa Ierardi,tesoriera dell'ordine degli avvocati di Roma, è chiara; necessitiamo di una riforma delle professioni su tre pilastri:
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meritocrazia: che spiani la strada ai più meritevoli, le posizioni critiche richiedono persone capaci e dedite al sacrificio e all'assunzione di responsabilità; dando valore a questo potenziale gli enti e le istituzioni avrebbero quel salto di qualità di ampio respiro che necessitiamo
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tirocinio formativo: una vera e propria palestra della professione che permetta al laureato di conoscere il mondo del lavoro e di avere gli strumenti per entrarci. La nostra società pullula di professionisti che utilizzano gli stager per compiti meramente esecutivi,tenendoli alla larga dal lavoro vero e proprio: è l'agire di chi non vuole condividere la conoscenza per non incorrere successivamente in potenziali concorrenti.
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snellimento della burocrazia che soffoca l'iniziativa giovanile in una spirale di documentazione inutile che moltiplica il tempo necessario per qualunque quisquilia.
E nel frattempo? Si assiste ad una perdita del capitale umano, una vera e propria fuga di cervelli che vedendosi limitati dal sistema clientelistico di reclutamento preferiscono emigrare all'estero, dove le opportunità ci sono e i concorsi non sono truccati.
Dal canto suo il governo attuale ha ridotto drasticamente i fondi destinati all'Università e alla ricerca facendo allontanare quell'obiettivo utopistico del 3% del PIL.

IL PACCHETTO SICUREZZA...non aumenta la sicurezza!
Intervento di M.Travaglio

Questi giorni sono stati protagonisti delle critiche alle misure che il governo vuole attuare per aumentare la nostra sicurezza, qui di seguito trovate i tre punti chiave per comprendere quanto si sia lontani da questo obiettivo.
1938-2008 sono settanta gli anni che sono passati dall'emanazione delle leggi razziali, un'esperienza atroce,che la nostra Italia si era buttata alle spalle redigendo la Costituzione; eppure nella bella Italia del 2008 sono già passate un paio di leggi razziali a dispetto dell'art. 3 che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
La prima è stata approvata dal Capo dello Stato, è l'aggravante speciale per gli extracomunitari clandestini: lo Stato punisce con una pena maggiore un extracomunitario, che commette un reato, solo per il fatto che non è italiano. Questa è una mera legge razziale:la sicurezza, passa attraverso la certezza dei cittadini che chiunque abbia commesso un reato viene punito con una pena proporzionata, ma allora, cosa centra la nazionalità? Un cittadino si sente meglio se sa di essere stato rapinato da un suo connazionale? Questa non è una spudorata violazione del principio che la legge è uguale per tutti?
Si, lo è, ma non è l'unica: con un'ordinanza amministrativa di ordine pubblico il ministro Maroni ha stabilito la schedatura dei rom, compresi i bambini. Questo è un provvedimento che non colpisce chi commette dei reati, ma colpisce un'etnia solo per il fatto di esserlo. Sarebbe invece equo prendere le impronte a tutti (sulla nostra carta di identità c'è un quadratino apposito), questo consentirebbe alla polizia di avere un archivio completo che associa ad un nome un'impronta.
Ed è proprio un'impronta che servirebbe per risolvere i problemi derivanti dal reato di clandestinità, un reato, che non esiste! È meglio essere chiari: la legge attuale stabilisce che si può punire il clandestino solo se scoperto nell'atto materiale dell'ingresso in Italia, non c'è retroattività,quindi non è reato permanere nel territorio italiano se l'accesso è passato inosservato, allora è necessario produrre la prova di colpevolezza ovvero cogliere in flagranza il soggetto. Le autorità,se ben posizionate alle frontiere, potrebbero, respingere lo straniero al confine, invece di arrestarlo per sottoporlo a un processo lungo e dispendioso per le casse dello Stato, da cui non si ottiene alcun risultato,in quanto solo la reiterazione del reato può consentire l'effettivo arresto.
Per una volta dovremmo prendere esempio dai nostri amici americani, per cui il reato esiste non per il fatto di essere sul territorio USA ma per quello di aver fornito false generalità.
Il problema dell'identità e la chiave della questione: se uno straniero entra in Italia è suo dovere,come lo è per ogni cittadino, fornire il suo nome e se non adempie è lo Stato a darglielo. Ciò che è essenziale è che ad esso venga associata un'impronta digitale che consenta la sicura identificazione della persona e dei suoi precedenti in modo da poter agire in modo serio ed efficace in caso di reato. Questo è quello che farebbe uno Stato serio, uno Stato che non è l'Italia.

LE INTERCETTAZIONI
intervento di M. Travaglio

Le intercettazioni sono uno strumento che serve a smascherare i reati più gravi,quelli che avvengono di nascosto. Questa legge impone di non intercettare i reati puniti con pene inferiori ai dieci anni o quelli contro la pubblica amministrazione, in questo modo non potremo più scoprire reati quali il sequestro, lo stupro, la corruzione, lo scippo, la rapina, il traffico di droga, la truffa, l'usura.
Vogliono farci credere che le autorità ne abusano, per questo le intercettazioni vanno limitate, la cosa è piuttosto buffa perchè non utilizzarle vorrebbe dire parteggiare per i delinquenti: è come se volessimo rintracciarli con la lente di Sherlock Holmes mentre la criminalità si è organizzata con satellitari e quant'altro.
È stato quindi deciso di darsi un limite: si può intercettare per un massimo di tre mesi, allora se un bambino viene rapito e i sequestratori si fanno vivi entro tre mesi c'è speranza di ritrovarlo, altrimenti è meglio mettersi l'anima in pace.
A tutti coloro che battono ferro sulla storia che non c'è più privacy vorrei ricordare che l'ordinanza deve essere fatta da un giudice,quindi i cittadini onesti non hanno nulla da temere. E a tutti quelli che fanno paragoni sulla portata del loro utilizzo vorrei far presente che se l'Italia ha un alto grado di criminalità, i paragoni lasciano il tempo che trovano.
Questa legge non si ferma qui: mira ad abolire la cronaca giudiziaria per tutta la fase delle indagini, fino all'inizio del processo: noi cittadini sapremo i fatti quando ormai saranno talmente datati che avranno perso interesse.
È ora di smuovere le coscienze di chi ci sta intorno poiché le notizie sono pubbliche e di pubblico interesse, non si può vietarne la pubblicazione, inoltre non dobbiamo dimenticare che esse sono uno strumento anche per la popolazione, al fine di vigilare su come viene amministrata la giustizia.

LE PAROLE DI TONINO

Il nostro leader ha sfoderato una parlantina, un senso dello humour e un ritmo della narrazione avvincente, che le continue alterazioni dovute alle misfatte del governo nascondono.
Il suo intervento di domenica mattina è stato sull'onda della continuità rispetto alle parole degli illustri personaggi che lo hanno preceduto.
Argomento portante del suo discorso è stata la detassazione dell'ICI e degli straordinari, provvedimenti,certo, di grande risonanza pubblica e ben accetti da tutta quella parte della popolazione che non si interessa, o si interessa poco di politica economica. La mia sensazione, da studentessa di economia, è che ci sia bisogno di mettere le cose in chiaro: attuare provvedimenti di questo genere fa fare bella figura al governo nel breve periodo, gli fa aumentare i consensi ma nel lungo periodo la storia cambia parecchio visto che uno degli indicatori portanti della crescita del PIL nel tempo è proprio la qualità dei governi. Per detassare è necessario tagliare delle spese, altrimenti il debito pubblico aumenta. IDV avrebbe tagliato le spese destinate alle consulenze: 1200 mln di € sono attualmente pagati a una schiera di consulenti che svolge il lavoro per cui sono state istituite cariche pubbliche,commissioni, istituzioni...è come se pagassimo il doppio delle persone necessarie.
Come di consueto il governo non la pensa come noi, i tagli alle spese sono stati fatti, si, ma a dei settori che proprio non possono permettersi la perdita di fondi:
- la giustizia
- gli investimenti stradali
- gli incentivi per le parti deboli della popolazione
e qui ritorna la contraddizione riguardo al decreto in-sicurezza: come si pretende di raccontare ai cittadini che le misure adottate vogliono favorirli se poi mancano le volanti, la benzina, le uniformi,la cancelleria, il personale e le strutture alle istituzioni dedite a garantire la giustizia?

Non è esagerato dire che questo Paese è in una seria emergenza democratica. Noi scendiamo in campo ogni giorno per sensibilizzare la cittadinanza affinché la situazione possa migliorare.
Concludo citando le parole di Tonino:

“Molti dicono che qui non cambia nulla e che è meglio andare via, noi vogliamo invece che cambi e che si resti qui. Come fare? Bisogna cambiare le teste per cambiare la politica. Non c'è niente da fare, perché cambiando le sigle non cambia niente.
Noi dell'Italia dei Valori crediamo che si possa far molto per il nostro Paese, però crediamo che sia fondamentale cambiare le facce. Questi giovani si sono presi l'impegno di smontare le caste e rimontare l'Italia.”
Valentina Castrianni IDV Grugliasco

Dario Fò prende le difese di DI Pietro in merito a piazza Navona
LA STORIA:
Ebbene si racconta di una zebra che se ne va per grandi prati, va felice, contenta.. Ebbene ad un certo punto un leone spunta in mezzo dal canneto e gli si fa davanti e gli salta addosso e lui di colpo volta il sedere e gli dà una smaccata terribile con gli zoccoli in faccia, non soltanto, ma gli fa un pernacchio terribile di smerdatio in faccia. Ceco il leone cerca di andare di qua e dì là e subito l’animale cacciato salta la zebra con una velocità incredibile, il leone gli va di nuovo appresso, lo raggiunge quasi, e di nuovo ecco che la zebra alza il sedere e dà una smorzeccata tremenda, e non contento si rovescia e dà due scarpate di nuovo in faccia, sulla schiena, rotola il leone, si rovescia e ci sono le scimmie tutte intorno che urlano “Eh ma non si fa così’! E’ il leone, ma bisogna rispettarlo! ma ti pare il modo di agire? d’accordo che quello ti vuole ammazzare, (applausi),...ma tu devi saper accattare il suo attacco e rispondere con eleganza! Guarda il cavallo, anche il cavallo viene attaccato ma hai notato l’eleganza con cui sfugge al leone quando ci riesce e soprattutto gli scatti stupendi del collo e la rovesciata e l’andare proprio corollando straordinariamente nei suoi gesti un senso di eleganza “mitica”. Quello è il modo di agire! Non il tuo, così rozzo, fatto di sculettamenti così sgarbato,.. e poi tutte quelle strisce che hai addosso che confondono il leone! “Eh ma non è mica colpa mia son nato così!” “Eh ma devi migliorarti!” (applausi). E si riuniscono, si riuniscono le pantere e tutti gli animali e perfino coloro che sghignazzando normalmente si accontentano di brascicare dentro lo sterco e tutti quanti intorno, tutti gli animali proprio urlano una sentenza: “o migliori, o tu prendi atteggiamenti più corretti nel modo di essere, di agire e di sfuggire anche alla cattura oppure tu non sei più del nostro regno! E’ meglio che te la fai con quelli che godono tremendamente a sghignazzare e a fare volgarità. Esci dal nostro contesto.” Per la madonna, non ha detto così? E subito ecco che la zebra guarda intorno e cerca di vedere tutti gli animali che sfuggono al leone come le gazzelle per esempio, come si muovono, come saltano, come rovesciano il proprio andare, i muscoli, l’armonia, veramente straordinaria e quando il leone la prossima volta lo aggredisce, ecco che saltella qua e là con eleganza, respira, tira su la sua faccia e soprattutto emette suoni meravigliosi e comincia a correre. Il leone dopo un po’ ha la possibilità di raggiungere, gli è addosso, lo rovescia, lo scanna! E tutte le scimmie che ridono! E’ morto ma con che eleganza e civiltà. (applausi)
A Di Pietro hanno fatto la stessa proposta.
Ci onora che una persona del calibro e della cultura di Dario Fò abbia deciso di prendere le parti dalle diffamanti accuse rivolte all’Italia dei Valori dopo le pesanti dichiarazioni di Sabrina Guzzanti sul Papa, dalle quali ci dissociamo come partito e come individui, pur rispettando sempre le idee delle altre persone.
Emanuele Gaito, IDV Grugliasco