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lunedì 18 giugno 2007

Il CORAGGIO: nuova opportunità per l’Italia?

L’Italia è partita insieme agli altri paesi motori della rivoluzione industriale nella fine del ‘700. Oggi con una popolazione vicina ai 60 milioni di abitanti, con un PIL che le consente di fare parte del G8, con unagricoltura forte della qualità dei suoi prodotti, unindustria che conta grandi aziende di rilevanza mondiale sia sul tessile, automobilistico che aeronautico, con un settore servizi in fase di strutturazione con banche e assicurazioni che entrano nel giro delle più grandi del mondo, questa Italia non riesce ancora ad acchiappare il treno dei leader della mondializzazione.

Cumula il deficit pubblico fra i più alti al mondo, i nostri stipendi sono fra i più bassi, i nostri contributi fra i più alti. Rari gli stranieri che investono da noi. Vengono e tornano. L’Italia pena a trovarsi un posto nella mappa geopolitica mondiale anche se commercialmente riesce ogni tanto a firmare accordi notevoli.

I nostri leader si dimostrano “amici” con Bush e l’indomani con Putin ma pretendono anche di guidare l’Europa. L’Italia compra tutta la sua energia a prezzi esorbitanti, è fiera quando ottiene un buon sconto ma non ha progetti per quando mancherà il petrolio entro 50 anni. Magari comprerà qualcos’altro. E infine, l’Italia calcola le sue finanziarie integrando il fenomeno di evasione fiscale.

Ecco com’ è il nostro paese. Ha tutto per essere fra i primi della classe e, apparentemente senza motivo, rimane sempre fra gli ultimi.
Invece dei motivi ce ne sono.

Da dove viene il nostro debito? Innanzitutto, il nostro paese soffre di una forte evasione fiscale di cui una parte notevole profitta alle attività mafiose. La lotta alla mafia e all’evasione deve essere una priorità assoluta. Ristabilire la LEGALITA nel nostro paese dovrebbe esser il motto di noi tutti. Sembra cosi semplice.
Invece non lo è. Perché troppi politici e industriali ai vertici del potere sono coinvolti.

Nessun paese del mondo può competere con i migliori se spreca le sue ricchezze in tangenti o attività parallele e mercato nero invece di investire. Il fenomeno parte da chi fa le leggi. E li dei politici, ne abbiamo il doppio degli altri paesi e si pagano il doppio. I condannati hanno la vita bella! Non è per caso che Di Pietro prone per primo questo motto da anni. Sbarrato, impedito, criticato, ci si attacca duro. E ha ragione.

Sempre sul tema degli sprechi, chi ha mai contato il numero di ospedali costruiti e mai messi in funzione, quante stazioni ferroviere, aeroporti, scuole, palazzi dello sport sono rimasti inutilizzati? Il sito di “Striscia la notizia” abbonda di questi casi. Alla fine lo Stato paga graziosamente aziende edili spesso di origine sospette e il cantiere finisce li. In una fase in cui noi tutti mangiamo patate ogni giorno e lavoriamo sodo per pagare più tasse, la lettura di “La Casta” è sconvolgente e fa capire quanto paghiamo (sprechiamo) inutilmente per offrire un ritmo di vita lussuosissimo a tanti politici, dai vertici del governo ai piccoli amministratori di una comunità montagna in pianura. Un solo dato per illustrare il discorso: il Quirinale spende 10 volte il budget di Buckingham Palace.
Cifre da capogiro, ennesima denuncia che si aggiunge a quelle della Corte dei Conti sempre senza effetti.

Di nuovo, l’Italia dei Valori è la prima a proporre al senato un disegno di legge numero 702 contro gli sprechi e alla camera un progetto di legge sulla diminuzione dei costi della politica.

Nelle sue relazioni internazionali la storia del giovane paese Italia è piena di infedeltà: chiamava Napoleone per far fuori gli Austriaci che richiamava poi per far fuori Napoleone. Oggi vorrebbe interferire nel motore europeo franco-tedesco come lo fa il Belgio, il Lussemburgo e Paesi Bassi, ma firma nel contempo accordi specifici con Cina, Russia e Stati Uniti. Questo opportunismo, incompatibile con idealismo, porta oggi un grave pregiudizio al nostro paese. Difficile fidarsi dell’Italia!

Una politica Europea chiara e determinata come quella sostenuta dall’Italia dei Valori è di natura a mettere fine a questa nostra cultura.

A pensarci bene, i nostri sprechi, la nostra mafia, le tangenti, la mancanza di una politica energetica determinata e lungimirante, il TAV, provengono tutti dall’opportunismo che provvede solo a domani e non a dopodomani. Seguire il più forte del momento o pensare al successo immediato ci placca logicamente nel posto dell’eterno secondo. Un opportunista non è coraggioso. Il coraggio è affrontare il problema dello smaltimento dei rifiuti napoletani e non trasportarli altrove. E’ trovare il modo intelligente per vendere di più piuttosto che credersi ricco non avendo pagato le sue tasse. E’ finire una guerra innescata per errore riparando gli errori commessi. E’ avere il coraggio di difendere le proprie idee e non sostenere quelle degli altri a secondo del bisogno.

L’Italia dei Valori è l’unico movimento in grado di seminare questo pensiero nella mente di tutti gli Italiani; perché non riesco a credere –anzi, mi rifiuto di crederlo- che questo opportunismo faccia parte dei nostri geni. Se tale fosse il caso, la gara è già persa. Dal 1879.
Invece Cavour non la vedeva cosi, e faremo in modo che la Storia gli dia ragione. Con Coraggio.

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