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lunedì 19 novembre 2007

Vittorie italiane

di Marco D'Acri
La Terza Commissione dell’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato la moratoria della pena di morte, con 99 voti a favore, 52 contrari e 33 astenuti. L’Italia ha speso moltissimo in termini politici per ottenere questo risultato. Il successo va riconosciuto al Ministro degli Esteri e al Presidente del Consiglio ma anche al dott. Gatti e al dott. Storaci, diplomatici presso le Nazioni Unite, abili tessitori di una trama in cui nessuno pareva credereche ho avuto l’onore di conoscere . E’ la vittoria di un modo che non schiera NOI contro gli ALTRI, è la vittoria di chi a domande complesse non dà risposte facili. Ora vedremo se il valore di una vittoria internazionale sarà riconosciuta da tutti. Oppure si dirà che la moratoria è una dichiarazione non legislativa, che il diritto internazionale non prevede forme coatte di rispetto delle norme approvate, che tra i favorevoli figurano paesi che tutelano in maniera dubbia i diritti umani. Alcuni diranno che abbiamo mosso accordi con i “nemici” e non capiranno la portata di un dialogo che in questo modo può iniziare, contro il luogo comune dello scontro di civiltà. Da oggi le Nazioni Unite chiedono formalmente ai Paesi di sospendere le esecuzioni capitali. Il Paese in cui Cesare Beccaria scrisse “Dei delitti e delle pene” oggi riafferma il suo spirito illuminista in tempi di oscurantismo. Per una fortunata coincidenza l’ammiraglio Giampaolo Di Paola prprio in questi giorni è stato nominato al vertice della NATO. E’ il premio all’idea del peace-keeping, il segnale per una forza multilaterale che, libera dalla logica dei blocchi contrapposti, potrà proporre un modello alternativo agli interventi di sghembe coalizioni fatte per la politica estera di qualcuno che vuole esportare democrazia e poi si allea con Putin contro il terrore. Bisogna crederci, essere pragmatici e non dire che ogni intervento è sempre sbagliato, anche se deciso per motivi umanitari. A proposito di Nazioni Unite la NATO potrà sostenere in maniera più effettiva dei caschi blu le decisioni che l’Assemblea adotterà. E’ successo altre volte ed è una pratica che ha dato buoni risultati -vedi Timor Est-. Serve la volontà politica, speriamo che ci sia. Morale della favola: l’Italia in Politica estera è autorevole finalmente. Ora servirà utilizzare queste carte per una politica comunitaria più convinta.

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