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domenica 7 marzo 2010

Sabato 13 marzo, piazza del Popolo chiama


Chiamata alle armi democratiche
Dopo i decreti “d’urgenza” per bypassare i controlli arrivano quelli “interpretativi” per interpretare la legge a proprio uso e consumo. Una soluzione tra il diabolico e il dittatoriale. Il governo si accinge a fare ciò che era inimmaginabile fino a qualche giorno fa. Non è riuscito a sottomettere la magistratura ed imbavagliare la giustizia, e decide quindi di sostituirsi ad essa dando letture di comodo alle regole democratiche. Questo atto è un vero e proprio golpe contro il quale occorre opporsi con una chiamata alle armi democratiche. Infatti, scenderemo in piazza con una grande mobilitazione di tutte le forze sociali e politiche. E’ l’ennesimo provvedimento ad hoc, fatto ad uso e consumo dei soliti noti, che calpesta regole, diritti e Costituzione. Truccano le carte mentre si è in corsa con un decreto che definiscono impropriamente “interpretativo”, al solo scopo di ingannare gli italiani, ma in realtà è una vera e propria truffa. Infatti fanno una legge per rendere lecito tutto ciò che fino ad ora era illecito. Operazione degna dei peggiori regimi: non c’è più il senso del limite né del diritto.
La legge due giorni fa per Schifani era “differenza tra forma e sostanza”, oggi per La Russa è “il pelo nell’uovo”, domani per il Consiglio dei Ministri si trasformerà in un “decreto interpretativo”: quale sarà il prossimo passo?
Avevano minacciato la marcia su Roma, cos’è un decreto interpretativo se non esattamente questo? E' cristallino che non si tratti di "interpretazione", ma di un "palese abuso" di potere che in uno Stato di diritto andrebbe bloccato con l’intervento delle forze armate.

(www.antoniodipietro.com)

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